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come mai nel periodo del look down farina, lievito e pasta sono andati a ruba?  sostanzialmente, perché proprio i carboidrati?

La prima risposta plausibile è che la paura di un’ipotetica carestia ha portato molte persone a fare scorte di beni di prima necessità: farina e lievito sono gli ingredienti base di pane, pasta, pizza, focacce, alimenti tanto amati da noi italiani.
Altra riflessione possibile è che, chiusi nelle nostre mura domestiche, abbiamo trovato il tempo e il piacere per “mettere le mani in pasta”. Ci siamo regalati momenti di creatività culinaria apprezzati dai nostri palati e che hanno portato un pò di serenità e leggerezza in un periodo molto difficile e stressante per il brusco e imposto cambio di vita, per le notizie allarmanti che ci bombardavano e per i lutti che hanno colpito tantissima gente.

C’è anche un’altra spiegazione.  Per comprenderla dobbiamo addentrarci nel sistema ormonale e neurovegetativo e parlare di stress.

Vi sembrano argomenti complicati?  Non posso darvi torto.  I meccanismi biochimici che regolano le nostre giornate sono complessi e stupefacenti.  Nulla avviene per caso.   Cercherò di semplificarli senza essere semplicistica.

In un mio precedente articolo (Stress ai tempi del Covid19 ) vi ho parlato del neurovegetativo utilizzando la metafora del leone e della gazzella.  Ripartiamo da lì.

Immaginiamo ora di essere noi di fronte ad un leone affamato.  Le reazioni che potremmo avere sono di paura e di fuga o potremmo provare a fingerci morti (non so se questa mossa riuscirebbe a fregare il leone) o, per chi è un temerario, potrebbe scattare l’istinto della lotta.  In ogni caso si attiva il sistema ortosimpatico e immediatamente vengono secreti gli ormoni dello stress.  Gli zuccheri sono istantaneamente messi in circolo per permetterci di avere l’energia necessaria alla reazione.

Cosa accade a livello ormonale durante lo stress?.

Una condizione di stress acuto porta alla produzione da parte dell’ipotalamo (struttura situata nella zona centrale e interna dei due emisferi cerebrali) del CRH detto anche CRF o corticoliberina.  In questa prima e brevissima fase si ha una soppressione dell’appetito.  Il CRH entra nei capillari primari che giungono all’ipofisi (ghiandola endocrina con innumerevoli funzioni situata alla base del cranio) e nello specifico alle cellule corticotrope dell’adenoipofisi. Sotto tale stimolazione dette cellule rilasciano corticotropina (ACTH) e altre sostanze biologiche. La corticotropina, partendo da qui, entra nel circolo sistemico per arrivare al suo organo bersaglio: il surrene (ghiandola situata sopra il rene).  Esso inizia a produrre ormoni glucocorticoidi come il cortisolo

Il cortisolo è  soprannominato “ormone dello stress” in quanto aumenta in condizioni di affaticamento psico-fisico;  fra le sue tante azioni c’è quella di aumentare gli zuccheri nel sangue.  Filogeneticamente questo meccanismo serviva per fornire l’energia a un’azione improvvisa e fulminea: attacca o scappa di fronte a un pericolo per la vita (noi davanti al leone, tornando all’esempio iniziale di questo articolo).

Il cortisolo alto stimola la gluconeogenesi (sintesi di glucosio a partire da composti non glucidici), la fame, soprattutto di carboidrati, e predispone all’insulino resistenza!

Ecco spiegato il meccanismo che condiziona le nostre scelte alimentari in particolari momenti della vita.

Facciamo un ulteriore passo.

Un primo guaio è che lo stress, nella nostra quotidianità, da acuto diventa cronico quando si protrae nel tempo e un secondo è che gli zuccheri messi in circolo non vengono consumati per l’azione motoria fulminea. Nel periodo del lock down per esempio eravamo addirittura chiusi nei nostri appartamenti.

Cosa fa il nostro corpo di quest’eccesso di zuccheri in circolo rispetto alle effettive necessità?

Lo trasformerà in un’ulteriore riserva di grasso viscerale a livello addominale facendoci prendere chili.  Oltretutto il sovrappeso è una condizione che a sua volta aumenta la secrezione di cortisolo, instaurando un meccanismo perverso.

Riassumendo:

Stress acuto -> CRH ipotalamico -> ACTH ipofisario -> ormoni glicocorticoidi – cortisolo (surrene) responsabile della stimolazione della fame soprattutto di carboidrati nella fase cronica dello stress -> aumento di peso.

 

Nei prossimi articoli vi farò conoscere un po’ meglio l’amato e odiato cortisolo e cercherò di spiegarvi come l’osteopata sa intervenire sullo stress e sul sistema neurovegetativo riequilibrandolo.  Non perdeteli!

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